Le vacanze estive sono alle porte e, se l’Italia e la Sicilia sono una delle mete in agenda, durante il vostro viaggio non potete perdervi Pantelleria.
Quest’isola vulcanica, ubicata tra la Sicilia e la Tunisia, è una piccola perla nel Mar Mediterraneo, che si estende per 80 Km quadrati ed è caratterizzata da un paesaggio mozzafiato. Raggiungendo la punta più alta dell’isola, a circa 800 metri dal livello del mare, si può osservare infatti un paesaggio sensazionale, caratterizzato da una distesa di blu intenso, calette sul mare, scogliere e scorci di lava.
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Come descrive CuciniamoItaly nel suo articolo dedicato a questa meta, Pantelleria è “un’isola indecisa”, un luogo in cui si incontrano diverse culture e anime, essendo stata negli anni passati terra di conquista di greci, romani e arabi.
Questo luogo val la pena essere visitato, non solo i per i suoi paesaggi unici e la vegetazione particolare, ma anche per il suo buon cibo e i vini locali che si producono. Grazie alla sua vicinanza ai due continenti, quello europeo e quello africano, l’isola presenta una grande varietà di ricette e utilizzo di ingredienti, che richiamano le tradizioni siciliane e quelle del mondo arabo.
I Capperi (IGP) di Pantelleria
Tra i suoi prodotti orto-fruttiferi più noti troviamo i “Capperi” di Pantelleria. Quest’isola vulcanica, infatti, grazie al suo terreno arido e al suo clima secco favorisce la crescita di questo prelibato fiore.
Il cappero nasce da un arbusto, che cresce spesso spontaneo tra i muri a secco dell’isola, e rappresenta più propriamente il bocciolo dei fiori di questa pianta, che prima ancora di schiudersi, viene raccolto. La loro dimensione è molto piccola tra i 0,5 e i 1,5 cm e hanno un colore verde. I capperi sono da non confondersi con il cucuncio che, invece, è il frutto del fiore del cappero. Anche questo viene mangiato, ma a differenza del cappero, ha una forma più affusolata e allungata, un gambo più lungo e al suo interno troviamo proprio i semi della pianta del cappero.
I capperi vengono coltivati in terrazzamenti esposti al sole e raccolti da maggio ad ottobre. Poiché appena colti hanno un sapore molto piccante ed amaro, per renderli commestibili si procede con il processo di salatura, durante il quale vengono messi in grossi tini e ricoperti da sale grosso marino e mescolati ogni 10 giorni. In genere dopo 20 giorni sono maturi e pronti per essere mangiati. Il sapore dei capperi di Pantelleria sprigiona tutti gli aromi tipici dell’isola vulcanica.
Oltre ad essere un ottimo elemento per i condimenti questo ingrediente è ricco di Quercitina un antiossidante naturale che ha proprietà antinfiammatoria e anche antitumorale.
Insieme a Laura Bellù, fondatrice del portale CuciniamoItaly, scopriamo in questo video un semplice ma pratico trucco per conservarli, che prevede la realizzazione della “polvere di capperi”, ideale da utilizzare per dare più sapore ai vostri piatti.
Branzino al forno con patate, pomodorini, olive e capperi
Sul portale portale CucinaimoItaly lo chef Danilo Angé ci presenta invece una ricetta gustosa e propriamente estiva, come il branzino al forno con patate, pomodorini e capperi.
Questo piatto presenta i tipici ingredienti e sapori mediterranei: il pesce, i pomodori, le olive taggiasche e i capperi. Facile da preparare e molto saporita è una portata ideale e completa per una cena estiva a casa tra amici.
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